8 giugno 2012

Onora i figli e le figlie

Moltissimi di coloro che leggono avranno senza dubbio, come me, ricevuto un'educazione di stampo cristiano cattolico. Questo significa presumibilmente che, anche se magari non li hanno mai imparati a memoria, avranno sentito ripetere migliaia di volte i dieci comandamenti. Ebbene, il quarto comandamento recita: ONORA IL PADRE E LA MADRE. Facendo una breve ricerca in internet, mi ha colpito un sito in cui viene precisato che nel testo originale non si dice obbedisci, ama o rispetta, bensì "onora", e che in lingua ebraica onorare si dice "kappod" che significa "essere pesante": il quarto comandamento dice perciò di dare peso alla madre e al padre, di riconoscerli come importanti, rendere loro ciò a cui hanno diritto e attribuire il posto che spetta loro nella vita della famiglia. Ebbene, questo è un bellissimo comandamento, purchè non venga mal interpretato al punto da indurci a radicare in noi la convinzione che vadano onorati solamente il padre e la madre, a scapito magari della nostra stessa essenza. A me, infatti, piace moltissimo pensare che il comandamento che recita "onora il padre e la madre" possa essere letto, oltre che nel senso sopra menzionato, anche e soprattutto come un invito, dal significato ancora più profondo, ad onorare, cioè dare il giusto peso, anche al maschile e al femminile che coesistono dentro ognuno di noi, e mi spingo oltre, fino a pensare che possa essere legittimo affiancare al comandamento stesso un altro enunciato, altrettanto fondamentale e che dovrebbe essere tenuto nella medesima considerazione "ONORA I FIGLI E LE FIGLIE". Subito prima di questo post, infatti, ho deciso di pubblicare copia della  Dichiarazione dei diritti del fanciullo, adottata dall'ONU nel 1959 e che recita, testualmente, nel proprio preambolo "considerato che l'umanità ha il dovere di dare al fanciullo il meglio di se stessa"....e arriva a sancire, al punto sesto che "ll fanciullo, per lo sviluppo armonioso della sua personalità ha bisogno di amore e di comprensione. Egli deve, per quanto è possibile, crescere sotto le cure e la responsabilità dei genitori e, in ogni caso, in atmosfera d'affetto e di sicurezza materiale e morale." Ecco allora che, a mio avviso, dovremmo sempre onorare il padre e la madre, ma, come padri e madri dovremmo onorare i nostri figli e le nostre figlie, consentendo loro di poter sviluppare se stessi in piena libertà, coadiuvando la loro crescita armonica nel rispetto della loro natura, nella considerazione delle loro doti e delle loro caratteristiche uniche e individuali, consapevoli che non sono oggetti, o bambolotti, o schiavi sui quali scaricare le nostre paure e le nostre frustrazioni, o da voler manovrare per crearne le nostre brutte o belle copie. Essi sono invece anime nostre pari, che come noi hanno deciso di incarnarsi al fine di sperimentare un'esperienza in un corpo umano, e che hanno in se stessi la stessa scintilla divina che brilla anche in noi. Ecco che la mia riflessione di oggi mi spinge dunque a pensare che ogni creatura che viene su questa bellissima Terra ha il diritto di essere amata, rispettata e protetta. Essa ha il diritto di apprendere che l'amore e il rispetto per ogni essere vivente e per ogni cosa sono la via migliore per onorare la vita stessa; che la vita è vita e non muore mai; che ogni cosa nella vita o é frutto dell'amore o della paura, ma ogni paura può essere superata. Ogni essere umano ha il diritto di venire educato a comprendere che non è vittima di un destino immutabile, e che nulla è frutto del caso, perchè il pensiero crea e pertanto ogni individuo ha già  in sé il potere di plasmare la propria esistenza come più lo aggrada al fine di realizzare lo scopo che lo ha portato qui. Ogni creatura che viene su questo pianeta bellissimo dovrebbe essere educata a comprendere che non esistono colpe, bensì solamente responsabilità rispetto ad ognuna delle proprie scelte e delle proprie azioni e che agire da persone responsabili significa riconoscersi come colui o colei che crea ciò che vive; che non esistono cose che capitano per il nostro male, bensì, in un mondo in cui tutto è energia, e nel quale anche noi siamo energia che vibra ad una determinata frequenza, il modo in cui vibriamo attira a noi cose, eventi e persone per aiutarci a progredire nel nostro livello di consapevolezza e per indurci, nel caso viviamo uno stato di disarmonia, a cambiare le nostre frequenze, per vivere felici e in armonia.... Onoriamo allora, noi per primi, le nostre madri, i nostri padri, ma anche i nostri lati maschili e femminili, e soprattutto, se ne abbiamo, i nostri figli e le nostre figlie, affinché sia da noi che l'umanità possa partire a dare il meglio di sè!